Hanno inventato una parola per prendersela con chi cerca di mettere al centro della propria attenzione, e spesso delle proprie vite, le sorti degli ultimi: questa parola è “buonismo”.
Queste persone dimenticano però che per quelli come loro una parola che serve a descriverne l’atteggiamento e il comportamento è stata coniata molto tempo prima e assomiglia anche un poco a quell’altra.. Purtroppo oggi questa parola è uscita dall’uso comune e invece dovrebbe essere recuperata e utilizzata almeno con la stessa frequenza con la quale viene usata l’altra. Questa parola è “perbenismo”.
E allora ricomincio ad usarla io.
A coloro che troppo facilmente si indignano davanti a notizie non accertate riguardanti il maltrattamento di bambini e che non si fanno specie di piantare i propri davanti ad un cellulare per 10 ore al giorno dico: siete dei perbenisti!
A coloro che troppo facilmente si indignano davanti a i maltrattamenti di un cane o di un gatto e non fanno una piega se ad essere maltrattati sono uomini provenienti da un altro luogo e un’altra storia dico: siete dei perbenisti!
A coloro che a gran voce invocano la difesa dei diritti della famiglia tradizionale mostrandosi assolutamente intransigenti nei confronti di coloro che nella famiglia tradizionale non si riconoscono per poi essere estremamente indulgenti con se stessi in riferimento a pratiche ed azioni consumate per lo più in luoghi e situazioni ben nascoste, dico: siete dei perbenisti.
Ecco magari questa parola non ha la virulenza e il disprezzo contenuto in altre, ma vi assicuro che dentro di me fa rima con alcune altre che a sentirle vi farebbero impallidire.