Nei giorni di marzo,
mi alzo e scalzo
con un balzo affronto
il mio cammino mensile.
Nei giorni di aprile
a pile e in file
sottile plantula immergo
di fiore o d’ortaggio.
Nei giorni di maggio
ostaggio del mondo selvaggio
un raggio di sole
brandisco nel pugno.
Nei giorni di giugno
senza ritegno espugno
del prugno il candore
del cielo lo sfarzo.