Lo sai com’è quando sorge il sole? Che d’improvviso appare oltre l’orizzonte o i monti e tu devi stringere gli occhi e lasciare filtrare la luce abbagliante fra le palpebre e le ciglia. E ti stupisci che chiamino “occhiali da sole” quegli orribili oggetti, che dovrebbero avere il coraggio di chiamarli “occhiali contro il sole”, e dovrebbero avere il coraggio di non usarli se non fosse che si vergognano a mostrare nuda l’anima che d’altra parte deve essere brutta e lattiginosa ché il sole non l’ha mai visto.

Lo sai com’è quando sorge il sole? Che tu sei li fuori dalla tenda che lo aspetti e tutto attorno è il trionfo della notte con l’erba ricoperta di guazza e l’aria ferma. E poi quel brivido e i raggi che giungono dritti come strali e tu con le mani aperte come fossero foglie a bere di quei raggi, a gioire dell’incontro fotonico che ancora una volta si ripete, a sentire dentro (che ti giuro si può sentire) la macchina della vitamina D che si mette in funzione con un ronzio leggero.

Lo sai com’è quando sorge il sole? Che sei sempre li fuori (e perché mai si dovrebbe stare dentro quando sorge il sole?) immerso in quel silenzio di nessuno e un attimo prima del primo raggio lo sai che quegli essere pennuti sono già pronti, lo sai che gli eredi volanti dei dinosauri, come orchestra nella fossa, stanno già accordando i loro stumenti e poi, un attimo dopo, esplodono tutti assieme nel loro inno, nel loro canto sorpreso e sorprendente ché ancora una volta, ancora per un giorno l’astro è sorto e loro non se lo aspettavano, e loro tutta la notte avevano creduto che non sarebbe avvenuto mai più.

Lo sai com’è quando sorge il sole? Che a volte sorge che tu sei dietro le montagne, che a volte sorge e tu sei con i bambini in macchina. E magari distratti dalla chiacchiere del Piccolo, magari distratto dal silenzio del Grande, superiamo le due gallerie. E dopo la prima è ancora territorio della notte, ma dopo la seconda si entra nell’alba degli altri, quelli dell’altra bioregione, e quell’alba diventa la tua e lancio il grido di sempre che davvero mi viene dal cuore: “buongiorno giorno…buongiorno sole…” e i bambini mi guardano critici ed inteneriti.

Tanto io lo so che tutto questo è buono per il tempo che verrà, che come le piante anche noi attraverso la nostra fotosintesi dell’anima siamo capaci di produrre da tutta questa luce, da tutti questi raggi qualche cosa: ricordi, buoni da mangiare per quando non ci sarà di meglio da mettere sotto i denti.

2 pensieri su “Lo sai com’è?

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