Ci scrive il coordinatore per la Tanzania della mia associazione. Ci racconta di un piccolo progetto al quale però teniamo molto. E le sue parole come sempre ci danno gioia.

“Un mese è quasi trascorso dall’inizio di questo nuovo anno tulimico. E’ stato un mese intenso e pieno che non ci ha lasciato molto tempo per raccontare. Tutte le stanze di casa Tulime sono popolate, è uno di quei periodi in cui per trovare una poltrona libera al tramonto bisogna essere davvero veloci.
E’ anche uno di quei momenti particolarmente fertili in cui la somma delle personalità presenti in casa produce un flusso continuo di stimoli e idee, forse anche per questo non ci siamo fermati un momento.
Il progetto che senza dubbio impegna di più il nostro tempo e le noste conversazioni è il centro Tupo Pamoja. L’avvio del progetto richiede infatti dei lavori preparatori abbastanza complessi, il coinvolgimento dei partner, della comunità e delle autorità ma anche la realizzazione degli arredi con materiali di recupero, l’acquisto, e in alcuni casi la progettazione, degli strumenti che ci serviranno per offrire un servizio completo e funzionale assorbono giorni ed energie del gruppo.
Vorrei raccontarvi due momenti in particolare. Entrambi in modi diversi sono significativi dell’importanza e della complessità di questo progetto: il rapporto con le autorità del distretto e il problema pannolini.
Il nostro progetto interesserà in particolare due dipartimenti del distretto, educazione e sviluppo comunitario, prendiamo appuntamento con Mr. Emilio, un funzionario che ha sempre dimostrato particolare interesse e apprezzamento per i progetti legati all’istruzione implementati da Tulime. Dopo una lunga attesa in un ufficio enorme ma deserto veniamo accolti calorosamente da alcuni impiegati appartenenti ad entrambi i dipartimenti. Raccontiamo di Tupo Pamoja, destando immediatamente l’interesse dei presenti, specialmente di due funzionarie, che ci suggeriscono di replicare il progetto anche a Kilolo: hanno dei bimbi piccoli dicono, e per loro saperli in un luogo accogliente in cui riceverebbero attenzioni e stimoli sarebbe davvero importante. Questo commento ci conferma quanto avevamo già rilevato a Pomerini, i genitori e specialmente le mamme, riconoscono immediatamente l’importanza del servizio offerto. A Pomerini addirittura le richieste di iscrizione al centro superano la nostra capacità di accoglienza (naturalmente stiamo già lavorando ad una soluzione per far si che il progetto sia fruibile da tutti coloro che lo necessitano).
A conclusione dell’incontro Mr. Emilio si fa portavoce del gruppo di colleghi e sottolinea quanto vengano apprezzati i progetti che portiamo avanti a beneficio della comunità e come sia importante una stretta cooperazione fra organizzazioni che lavorano sul territorio e istituzioni per ottenere risultati sempre migliori. Consegnamo gli inviti per l’inaugurazione e torniamo a Pomerini soddisfatti dell’incontro e delle gratificazioni ricevute. Sapere che l’operato di Tulime viene apprezzato sia dalla comunità che dalle autorità competenti ci da conferma della capacità che l’associazione ha di leggere i bisogni della comunità e tradurli in azioni concrete.

pannolini 2
Passando ad aspetti più pratici introduco uno dei problemi più seri e dibattuti che ci troviamo ad affrontare in apertura della ludoteca. Già in un incontro preliminare con Veronica la questione ci aveva fatto scervellare per ore. Non avendo trovato una soluzione soddisfacente ho deciso di riproporre la tematica anche ad Antinisca, Simona e Venera; il rompicapo ha conquistato in breve tempo l’attenzione di tutti gli abitanti della casa e tutti seduti intorno al tavolo del soggiorno (se le pareti potessero parlare…) abbiamo iniziato a scambiarci dubbi e idee, a prendere appunti e delineare un tassello per volta la nostra strategia. Il problema, come vi anticipavo sono i pannolini. I beneficiari del centro Tupo Pamoja saranno bimbi e bimbe con età comprese fra i 18 mesi e i 3 anni e mezzo, alcuni di loro avranno necessità di indossare il pannolino. Qual’è il problema? Direte voi; basterebbe chiedere alle mamme di portare i bimbi già provvisti di pannolino, oppure acquistarli! Non è proprio così semplice in realtà. Innanzitutto è necessario considerare l’impatto economico che l’acquisto dei pannolini avrebbe sulle famiglie dei piccoli. Il pannolino, specie nelle aree rurali, è un bene costoso e non viene considerato prioritario, la maggior parte delle famiglie rinuncerebbe probabilmente ai servizi del centro se si richiedesse di acquistarli obbligatoriamente. Non meno importante è l’impatto che i pannolini avrebbero sull’ambiente. Tulime ha particolarmente a cuore la tematica ambientale, questo è il motivo principale che ci ha fatto scartare la possibilità di acquistare i pannolini e distribuirli fra i fruitori del centro, infatti una volta usati finirebbero per essere bruciati e dispersi per l’altopiano con effetti tutt’altro che positivi. La soluzione che vi verrà in mente a questo punto sarà sostituire i pampers con dei pannolini lavabili, la abbiamo avuta anche noi! Sarebbe perfetto, avete ragione, però sono difficilissimi da trovare e i pochi in commercio sono costosi e di bassissima qualità. Dopo essere arrivati a questa conclusione, non nego, ci siamo scoraggiati un pò. Poi lo spirito fai da te che da sempre caratterizza la nostra vita a Pomerini ha prevalso e ci siamo detti “facciamoceli da noi questi benedetti pannolini”!! Del resto abbiamo un progetto di sartoria, Mani d’Africa, che coinvolge tre sarti capaci e molto pazienti. La connessione internet e un po’ di fantasia hanno fatto il resto. Dopo aver passato il fine settimana a cercare i materiali più adatti alla realizzazione del nostro pannolino prototipo, ricerca che ci ha visti setacciare le varie mercerie indiane e frugare selvaggiamente fra i mucchi di vestiti al mercatino dell’usato di Iringa, oggi finalmente il primo pannolino lavabile targato Tulime ha visto la luce! Dopo una mattinata di tentativi il risultato ci è sembrato così bello che se non fosse stato per le dimensioni ridotte lo avremmo indossato immediatamente. Tornando su un piano più modesto, ammettiamo che il prototipo necessita di correttivi e della mano esperta di Kizito ma questa prova ci è servita per capire che la strada dell’autoproduzione è senz’altro la più adatta alle nostre esigenze! In attesa di feedback e suggerimenti cercheremo di perfezionare il prototipo. Il problema pupù ha i giorni contati!!!”

5 pensieri su “Il problema pupù ha i giorni contati!

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