Gary Snyder, alla veneranda età di 87 anni, ci regala ancora sue parole.

Sono contenute in poesie aspre, a volte di una durezza intollerabile. Poesie che non scriverei mai, ma che leggo con grande gratitudine e che fanno parte della raccolta “Questo istante presente”.

Le sue poesie arrivano in Italia grazie a Giuseppe Moretti “editore bioregionalista, traduttore e contadino”, che ha avuto anche la premura di mandarmi una copia del libro.

Da questo estraggo una poesia che mi è piaciuta tanto. Una poesia riemersa dalle nebbie del passato senza che l’autore ricordi esattamente da dove giungeva l’ispirazione che l’aveva prodotta.

E’ una sensazione che cosnoco bene.

I posti selvaggi della terra

I tuoi occhi, la tua bocca e le mani,

le autostrade pubbliche.

Mani, come stazioni di servizio,

grossi camion a brontolare negli angoli.

Occhi come lo sportello di un bancario

cambiavalute.

Amo ogni parte del tuo corpo

amici abbracciano le tue periferie

si autorizzano le coltivazioni agricole

ma io conosco il sentiero

per il tuo posto selvatico.

Non è che io lo preferisca,

ma lì siamo quasi sempre

da soli,

ed è spaventoso ma anche tranquillo.

Un pensiero su “Questo istante presente

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