Lo devo ammettere: io vivo a Carini. E a Carini fino a due anni fa c’era un problema di gestione dei rifiuti che sembrava insolubile. Poi ci sono state le elezioni. E le elezioni le ha vinte un Sindaco che è pure del PD (ma si può dire oggi?). Ed è pure il Sindaco che ho votato io.

Bene, da due anni Carini (almeno da questo punto di vista) è un paese normale. Abbiamo la raccolta differenziata porta a porta che funziona! Stento quasi a crederci. Eppure è così. Ancora una volta le cose si dimostrano più veloci da risolvere di quanto non sembrasse prima, magari non facili ma veloci si.

Ogni mattina quindi cosultiamo il nostro foglietto con i turni della raccolta come si farebbe con il manuale di un’astronave o con i vaticini di Nostradamus, e ci apprestiamo a comporre il contenitore con il giusto assortimento di rifiuti.

Stamattina era il turno della carta. Mi sono trovato ad estrarre da uno dei bidoni tutto quello che avevamo diligentemente selezionato durante la settimana (noi che la raccolta differenziata l’abbiamo fatta sempre, sobbarcandoci assurde difficoltà per poi riuscirla a smaltire) e improvvisamente mi sono sentito nudo.

Da tanto il cinema ci ha abituato a spy story in cui gli spioni di turno analizzano a fondo i rifiuti dell’indagato per riuscire ad ottenere informazioni su di lui.

Ricordo anche un divertentissimo scherzo organizzato in TV ai danni di Gigi D’Alessio durante una delle emergenze rifiuti a Napoli. Facevano vedere al malcapitato un falso servizio apparso sui TG che aveva prodotto grande scandalo, nel quale si vedeva un suo sosia intento a gettare sacchi di rifiuti per strada e una telecamera impietosa che coglieva proprio il momento in cui un sacco si rompeva e venivano fuori innumerevoli scatole vuote di Viagra (a testimoniare la sua complessa e temporalmente squilibrata storia d’amore con la Tatangelo).

Viviamo in un’epoca nella quale si fa un gran parlare di privacy, di dati sensibili, di trattamento e protezione dei dati, ma stamattina, sciorinando il mio “rifiuto parlante” mi rendevo conto che nessuno si preoccupa del grave rischio privacy collegato con la raccolta differenziata porta a porta.

Chi volesse sapere di più su di noi a questo punto avrebbe (soprattutto per chi come me vive in una casetta singola) certezza su l’identità del produttore e sul suo indirizzo, un compendio di informazioni organizzato per tipologia merceologica (carta, vetro, plastica, ecc.), informazioni circa la data (con l’approssimazione di una settimana) in cui quella testimonianza “rifiutistica” è stata prodotta.

Ma poi la mia mente è andata oltre (lo fa quasi sempre) e presto dimenticato il problema della privacy mi sono posto (come quasi sempre faccio) quello dell’interpretazione dell’informazione.

Mi sono chiesto come l’operatore curioso, o l’inquisitore di turno, avrebbero decodificato e messo in relazione, che ne so: il pacco del sale con la scatola del farmaco per la pressione. Che informazioni sulla salute della mia famiglia avrebbero dedotto trovando vicine una confezione in cartone di aglio rosa di nubia e di pillole vermifughe. E cosa avrebbero pensato sulla cultura alimentare della mia famiglia trovando nello stesso tempo la busta di carta che conteneva un numero de “La Cucina Italiana” e una scatola di bastoncini Findus.

Ma sono andato ancora oltre. In questo gioco sospeso fra “Lost in Traslation” e “Tlön, Uqbar, Orbis Tertius” mi sono chiesto cosa avrei potuto fare io accorgendomi di questa “rubbish intrusion” per confondere lo spione, per produrre non solo immondizia ma anche un’informazione fantasiosa e falsata, per divertirmi a creare una nuova “immonda” narrativa capace magari di produrre a sua volta un mondo parallelo.

Mi sono immaginato ad introdurre nel contenitore strane testimonianze circa una mia corrispondenza con gli extraterrestri, il resoconto puntuale di un messaggio che la Madonna ha voluto trasmettere a me soltanto, gli schemi costruttivi di un ordigno letale e futuristico.

Ho immaginato la faccia dell’operatore, impegnato in questa sorta di nuova arte divinatoria, davanti ad un fotomontaggio di me fraternamente abbracciato con l’On..le Salvini, davanti ad una mappa che individua in maniera inequivocabile il luogo in cui è nascosto un tesoro, davanti ai piani dettagliati per l’organizzazione di un furto a casa sua.

Insomma stamattina sono stato preda di pensieri veramente importanti  che alla fine di sicuro hanno prodotto almeno una decisione concreta: devo trovare un modo alternativo per smaltire le scatole vuote di Viagra.

 

15 pensieri su “La raccolta differenziata, la privacy, il Viagra e Borges

  1. 🙂 troppo intelligente!
    Vivi a Carini…che ho visitato quando il castello era in restauro (ma sono entrata lo stesso…la fortuna…) e dove ho foto durante il passaggio di macchine d’epoca! Quanto ero giovane 🙂

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