David Le Breton racconta che tra i Tuareg Kel Ferwan e i loro vicini delle porte di Agadez, la conversazione è, in certe ore, un’arma contro i pericoli del silenzio. Nel deserto vivono “quelli dell’esuf“, esseri nefasti che abitano i luoghi intrisi di solitudine. Particolarmente propizia al loro apparire è la notte, insieme al crepuscolo, quando il mondo loro familiare si trasforma in un altro ben diverso.
Questi esseri rendono muti o folli coloro che incontrano e non sanno proteggersi dalle loro insidie. Le situazioni in cui appaiono particolarmente minacciosi sono quelle in cui domina il silenzio. Un uomo cade nell’esuf se è solo di sera o di notte, lontano dai suoi, in preda alla tristezza o alla melanconia di un luogo desolato.
L’unica salvezza sta nello scambiare parole con altri uomini. La conversazione scorrevole scongiura le perfide manovre di quei terribili esseri. La leggerezza del linguaggio, l’insignificanza dei discorsi non costituisce un ostacolo. Ci se ne scusa con una formula banale: “tanto per scacciare l’esuf” – come dire “tanto per parlare”.
E così, amici miei, ieri è stato bello trascorrere del tempo con voi. E’ stato bello offrirsi al maggio in una giornata gloriosa, senza pretese, senza altra poesia se non quella che il cielo e il profumo dell’aria ci offrivano gratuitamente. E’ stato bello condividere il cibo, prendersi cura dei bambini, e parlare di nulla “tanto per scacciare l’esuf”.
Quelli dell’esuf non vivono solo nel deserto, ce ne sono moltissimi in questo nostro mondo, dove al sovrappopolamento delle città impazzite si sovrappone la solitudine della singola persona. Io ne so qualcosa. Ieri, per mia fortuna, un’inaspettato incontro mi ha aiutato a scacciarli per qualche ora. Complimenti per questo bell’articolo, interessante fonte di informazione e ottimo spunto di riflessione.
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Cara Silvia penso anch’io come te che gli esuf siano molto presenti in questo nostro vivere di oggi…c’è un deserto lontano dal deserto.
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Vero! Bella questa espressione dell’esuf!
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Il deserto avanza…
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così è…ma non il deserto “buono”…quello dell’anima
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Appunto…
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