Mal di gola, un po’ di febbre. Ma la primavera continua a fare il suo lavoro anche senza di me.

Io ogni tanto sbircio fuori alla ricerca di segni, che tanto sono dappertutto. Ma durano poco, così poco.

Appena ieri gli albicocchi erano ricoperti di fiori e oggi si vedono occhieggiare fra le prime foglie centinai di frutti che sono promessa di dolcezze indicibili.

Ogni segno dura troppo poco, a volte poche ore come gli iris bianchi accanto al capanno degli attrezzi.

Ma a segni si succedono segni. La zagara comincia a sbocciare solo adesso ed è copiosa, le nespole cominciano appena a colorarsi, gli iris azzurri sono ancora solo un ammasso di foglie verdi.

A segni si succedono segni ed io da questa mia “stanza del mal di gola” li osservo e li colgo con cuore grato. 

“Primavera vien danzando
vien danzando alla tua porta.
Sai tu dirmi che ti porta?

– Ghirlandette di farfalle,
campanelle di vilucchi,
quali azzurre, quali gialle
e poi rose, a fasci e a mucchi”.

da I Doni di Angiolo Silvio Novaro

12 pensieri su “Dal balcone

  1. Guarisci presto! Che nostalgia le poesie di Angelo Silvio Novaro… Indimenticabile per me è “Il ruscello” quella che inizia: “C’era una volta un giovane ruscello/ color di perla, che alla vecchia valle/ tra molli giunchi e pratoline gialle/ correva snello” Quanto ci ho sognato da bambina!

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  2. ho gia’ un rametto con le zagare messo in acqua che mi profuma la casa… tripudio di colori e profumi (…e naso che gocciola) 😄

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