E’ tornata Gri Gri. La Tigre è tornata.
L’abbiamo aspettata un anno, Cesare l’ha aspettata un anno.
E lei, puntuale, adesso è qui.
Ieri pomeriggio l’abbiamo ammirata per alcuni minuti, in silenzio, come si conviene quando un incontro è troppo atteso per dare spazio alle parole.
Gri Gri è tornata ma a Cesare sembra troppo piccola, anzi “media”, per dirlo con le sue parole, e non “enorme” come se la ricordava.
Cesare sta crescendo. In lui la cosa non è evidente come lo è per Zaccheo, ma è altrettanto ineluttabile.
Cresce al ritmo delle stagioni, dei riti che quotidianamente riusciamo a creare e a tenere in vita.
Ogni anno è scandito dall’arrivo e dalla partenza di Gri Gri.
E la Tigre è puntuale, affezionata a questo tempo del quale è figlia e madre. L’avvento della Tigre ci interroga, ci pone domande, ci introduce nella fase più buia dell’anno offrendoci però immediatamente una promessa di rinascita.
La Tigre è tenace, come Cesare, è incongruente, come spesso lui sa essere, e proprio per questo ci pone davanti le nostre contraddizioni.
Il nostro sguardo è irrimediabilmente attratto dalla Tigre. Le strisce del suo mantello, i suoi colori, si diffondono attorno a noi, riproducono il cielo a loro immagine, sono premessa al Natale.
Sono andata a leggere gri gri.. ma non.mi fa.commentar.di la…
Che dolce il tuo ometto… e come crescono…
Speriam che gri gri sia felice della sua vita perche non sa che esistono le distese siberiane…
Quanto è bella.sta foto…
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Gri Gri non sa quello ceh si perde…
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Per fortuna direi…
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Meraviglia!
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