Nei giorni scorsi hanno suscitato scalpore le parole pronunciate da Padre Giovanni Cavalcoli su Radio Maria.

Il vetusto sacerdote le ha sparate grosse mettendo in relazione un paio di cosette che di relazioni fra di loro non ne hanno.

Naturalmente gli amici giornalisti hanno provveduto a riorganizzare l’informazione in stile media moderni. Chi ha avuto invece la pazienza e la voglia di sentire dalla sua viva voce le parole dell’eminente teologo si sarà reso conto che c’era molto poco di assertivo. Sentendolo parlare si aveva infatti la sensazione che Don Cavalcoli per primo si rendesse conto che stava dicendo una cazzata nel momento stesso in cui la diceva.

In sintesi comunque il prelato ha più o meno detto che gli eventi sismici delle ultime settimane sono frutto del castigo divino, e che le divinità sembra essersela presa (sarebbe stato interessante chiedergli da chi lui aveva ricevuto queste informazioni o se a portarlo a queste conclusioni era stato un percorso teologico deduttivo alla Sant’Agostustino) per come in Italia abbiamo gestito la questione delle unioni civili.

I non allineati si sono subito lanciati addosso con la virulenza tipica dei non allineati, sparando a zero su un bersaglio troppo facile.

Gli allineati hanno fatto più o meno la stessa cosa. Prese di distanze da parte del Vaticano, da parte di diverse voci d’origine governativa. Radio Maria stessa ha sospeso Don Cavalcoli.

E’ questa presa di distanze che, se da un lato va accolta positivamente, dall’altra mi lascia molto perplesso.

Immediatamente innumerevoli domande mi vengono in mente.

Adesso è stato sospeso Padre Cavalcoli, ma avete mai sentito parlare Padre Lombardi (definito dai giornalisti con felice allocuzione “il Microfono di Dio”)? Lo avete mai sentito sproloquiare quotidianamente dalle frequenze di una radio che ha il potenziale di trasmissione più fuori scala d’Italia (e nessuno che sia mai stato in grado di farglielo ridurre)? E a questa emittente, che più di tutti sembra interpretare il divino pensiero, chi da fior di milioni ogni anno?  Non sono forse gli stessi, fra Vaticano e governo, che oggi prendono sdegnati le distanze? E Radio Maria e il sacerdote in questione sono oggi figli di nessuno oppure sono il prodotto di una cultura cattolica che si è inventata il meraviglioso “prete juke-box” che, infilata la monetina nell’apposita fessura, la perdona per ogni peccato e che la pone in una posizione di rinnovata purezza dalla quale può permettersi di giudicare e condannare tutti gli altri che il jube-box non ce l’hanno? 

Questa volta le mie domande sono chiaramente retoriche.

Se però oggi e nonostante tutto Padre Cavalcoli chiedesse alle sue stanche membra di fare un altro sforzo e al suo cervello teologico di partorire un’altra idea e si alzasse a quota microfono di una “Nuova Radio Maria” e dicesse più o meno quanto segue: “Guardate, ci ho pensato bene e mi rendo conto che non so da dove mi è venuta fuori sta stronzata del terremoto, del castigo e delle unioni civili. Fatto è che quando ci do sotto con il vin santo poi non ragiono più tanto bene. Però stamattina, che sono un po’ più lucido, e dopo avere letto l’ultima enciclica papale che, impegnato come ero a sproloquiare su questioni di genere, mi era sfuggita, modifico un poco quanto precedentemente detto e adesso dico: avete presente i recenti fatti di Cesano, la tromba d’aria che ha devastato un bel pezzo di territorio e anche ucciso delle persone? Bene…quello e non il terremoto è castigo di Dio, per le colpe di tutti noi, per i peccati che ogni giorno commettiamo contro il nostro pianeta e contro il suo clima”.

Naturalmente Padre Cavalcoli non lo dirà, se però lo avesse fatto io credo che per la prima volta (anche se sulla colpa e il castigo la penso un po’ diversamente e io credo in un Padre Buono che non castiga i suoi figli ma tuttalpiù lascia che siano loro a farlo da soli) avrei chiamato Radio Maria per complimentarmi e per confermare tutta la mia adesione al pensiero del sacerdote.

Padre Cavalcoli non lo ha detto e non lo dirà, ma ieri in TV uno dei meteorologi del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare (che vi assicuro con Radio Maria ha molti punti in comune, solo solo il fatto che entrambi si occupano di “cielo”), dopo avere elencato tutti le piaghe bibliche alle quali andiamo incontro, adesso che non viviamo più in una zona anticiclonica, alla domanda del giornalista (il Signore benedica i Giornalisti!) “cosa possiamo fare affinché cose del genere non si ripetano?”, ha molto candidamente risposto “è necessario abbassare le temperature in atmosfera e per farlo dovremmo cambiare tutti e subito le nostre abitudini”.

Ora non lo so se il Signore ha tempo da perdere con le nostre misere beghe planetarie e se troverebbe il tempo per comminare un castigo.

Sicuro è però che noi come umanità di colpe ne abbiamo e tante. Trombe d’aria, palle di ghiaccio in non so quale parte d’Europa, bombe d’acqua e chi più ne ha più ne metta corrispondono da un lato a fatti concreti e a volte tragici che sempre di più ci riguardano da vicino e dall’altro ad una visione millenarista che cresce fertile sul terreno delle nostre colpe.

Per cui credo che qui non si tratti di capire da quale parte arrivi il castigo ma quali siano le nostre vere colpe.

14 pensieri su “Il Castigo di Dio

  1. Beh, se il clima sta cambiando la colpa è della nostra ingordigia nel fare soldi a dispetto della madre terra. Il pianeta si riprenderà tutto quello che noi stiamo togliendo giorno dopo giorno, e prima o poi presenterà il conto a tutti. Sulla questione di Padre Cavalcoli mi sembra di ricordare quelle storie in cui un lebbroso, un cieco, un malato veniva considerato tale perchè peccatore. Chiunque adduce ad una punizione del cielo (che sia una malattia, o un cataclisma) credo che pecchi di presunzione. Dio stesso ci dice di non giudicare gli altri perchè, nel momento in cui lo facciamo, pecchiamo di vanità, di superbia. Dire che le unioni civili sono sbagliate non spetta all’uomo, come non spetta giudicare un evento come conseguenza divina.
    Spero di non sbagliare, ma dopo l’alluvione universale Dio fece pace con gli uomini grazie all’intercessione di Noè. Promise che non avrebbe mai più punito gli esseri umani, lasciandoci il libero arbitrio di scegliere la via del bene o quella del male. Le conseguenze verranno (per i credenti) dopo la morte. Il bene ed il male saranno premiati e puniti secondo le leggi divine.

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  2. Mi hai riassunto un “dettaglio” che mi era sfuggito nella sua completezza, presa da altro ( sebbene di tanto in tanto io ascolti questa emittente) come un pupetto di 5 mesi e un altro nipotino in arrivo.
    Io conosco la storia di Alex Zanotelli ( e dei sacerdoti della “Teologia della Liberazione”, giusto per farvi cenno); andando molto indietro, mi (e ci ) è nota la vicenda del Savonarola che ora intendono fare santo.
    Non intendo difendere questo sacerdote, ma la libertà di pensiero per un credente è una mera utopia?
    E che ca…o!

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  3. Complimenti, articolo stupendo!
    Credo che sia da quando siamo scesi dagli alberi e abbiamo incominciato a camminare su due gambe che ce la stiamo mettendo tutta, ma proprio tutta, per autodistruggerci con molto impegno. Siamo gli unici animali che in nome della ragione, di qualsivoglia ragione, compiamo le più assurde e becere bestialità (e chiedo scusa alle bestie).
    Per quanto riguarda il clima attuale, siamo in ritardo di almeno cinquantanni e giunti, ormai, a un punto di non ritorno, credo.

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  4. Innanzitutto ottimo articolo, su Cavalcoli non mi esprimo, in quanto non credo ci sia altro da aggiungere…
    Riguardo al cambiamento di abitudini da parte della razza umana, nutro ahimè fortissimi dubbi; c’è troppo menefreghismo, troppa ignoranza per aspettarsi un cambiamento in tempo utile. E lo dico sperando di sbagliarmi.
    Anche per chi è sensibile verso certe tematiche, cambiare le proprie abitudini, “tornare indietro,” comporta un grande sforzo. Nel tempo ci siamo costruiti delle gabbie mentali che ci hanno portato e ci stanno portando verso il baratro: bisogna avere la casa spaziosa, l’auto di lusso, gli abiti firmati, qualsiasi tipo di cibo in abbondanza anche fuori stagione, dimenticandoci o ignorando che cosa comporta tutto questo, che cosa c’è dietro.
    Nel nostro piccolo possiamo fare tanto, cambiare le nostre abitudini ed aiutare altre persone ad avvicinarsi ad uno stile di vita meno dispendioso in termini di risorse che, ricordiamolo, non sono infinite. Sarà dura ma è l’unica strada possibile.

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