Per Veronica nel giorno del suo trentaduesimo compleanno.

Tu sei la mia estate

Tu sei la mia estate, anche se ti ho conosciuto che era inverno. Ma nel conoscerti ti ho riconosciuta perché solo l’estate può permettersi di abitare l’inverno vestita di bianco e con i capelli sciolti.

Tu sei la mia estate, che è il dono più grande per un uomo crepuscolare, l’unico che può proteggerlo dal continuo bussare alla sua porta del popolo dell’autunno.

Tu sei la mia estate e infatti ci hai donato un bimbo estivo, leonino e caparbio come è l’estate. Lui che ti continua è il piccolo sole che illumina ogni solstizio.

Tu sei la mia estate e per questo sei stata capace di partorire un bimbo autunnale. E l’autunno è d’altra parte proprio il figlio dell’estate, il suo naturale seguito, solo apparentemente così diverso, è in realtà il rinnovarsi continuo di un tratto del percorso ellittico che il nostro pianeta compie attorno alla sua stella.

Tu sei la mia estate anche in questo tempo in cui la primavera sembra finita, anche in questo tempo in cui l’estate sembra ancora lunga, anche se il solstizio è in fondo la giornata più lunga che precede giornate sempre più corte.

Tu sei la mia estate che cammina sui sentieri della vita e a me, che non sono la tua bussola, lascia almeno il privilegio di offrirti i consigli di chi sentieri ne ha percorsi tanti nella sua più lunga vita, durante le sue tante estati.

Tu sei la mia estate ed io mi scaldo ogni giorno alla luce dei tuoi occhi belli e dei tuoi frutti ancora non mi sazio, Amore Mio.

17 pensieri su “Tu sei la mia estate

  1. Francesco, in via del tutto eccezionale, per una occasione tanto speciale della quale tu hai cantato l’apologia lascio una mia creatura in versi per tua moglie con i miei auguri più cordiali..

    Beatitudine sei
    mentre i panni stendi
    o li raccogli
    nel far della sera
    cheta e sublime

    mi entri in frammenti
    centellinata presenza.
    Bramoso immagino
    il tempo che sarà
    insieme a te..

    mi accompagna
    degli occhi tuoi
    la dolcezza
    quanto conobbi
    te
    e la tua speme
    io,
    in sempriterna cerca
    trovai rifugio
    nelle tue mani
    assiepato mio grembo
    e la tua voce
    tra le dita
    e nel cuore
    brace..

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