So che questo post potrà sembrare una specie di auto goal nella disperata partita che gioco da anni tentando di sensibilizzare anche solo una persona alle tematiche del rispetto dell’ambiente e alle problematiche dei cambiamenti climatici.
Le cronache di questi giorni ci dicono che un piccolo roditore che viveva su un’unica isola al largo dell’Australia è molto probabilmente il primo mammifero al mondo vittima del cambiamento climatico.
“Come riportano gli scienziati, Melomys rubicola sembra essere scomparso dalla sua casa nella parte orientale dello stretto di Torres, nella Grande Barriera Corallina. Era stato avvistato per l’ultima volta nel 2009, da un pescatore, ma il fallimento di ogni tentativo di intrappolare qualche esemplare, nel tardo 2014, ha spinto gli scienziati a credere che probabilmente si sia estinto.
Anche noto come “ratto dalla coda a mosaico” o Melomys di Bramble Cay, questo roditore deve il proprio nome al suo areale, Bramble Cay appunto, una piccola isola che si trova a non più di tre metri sul livello del mare. Gli europei lo individuarono per la prima volta nel 1845, e fino al 1978 ne sopravvivevano varie centinaia. Ma a partire dal 1998 l’area dell’isola che non viene sommersa dall’alta marea è diminuita da 4 a 2,5 ettari. Come risultato, si è ritirata anche la vegetazione e i roditori hanno perduto circa il 97% del loro habitat“.
Ora lo so che il simpatico roditore è un ratto, lo so che la sua coda vermiforme non appassiona molti (su questo credo che mia moglie avrebbe un’interessantissima e recente storia da raccontare), lo so che il pensiero che attraverserà la mente di molti fra quelli che leggeranno questo post sarà una cosa del tipo: “ma va che alla fine sti cambiamenti climatici qualche cosa di utile la producono“.
Io però, che per adesso leggo e rileggo con molta attenzione e contemporaneamente cerco di cogliere le reazioni della gente (molto tiepide per la verità) all’ultima enciclica papale, ancora un lavoro di estrazione lo voglio fare. E lo faccio per riportare i due brani che seguono:
“Così i Vescovi della Germania hanno spiegato che per le altre creature (N.d.R.: quelle non umane) «si potrebbe parlare della priorità dell’essere rispetto all’essere utili»“
e ancora
“Il Catechismo pone in discussione in modo molto diretto e insistito quello che sarebbe un antropocentrismo deviato: «Ogni creatura ha la sua propria bontà e la sua propria perfezione […] Le varie creature, volute nel loro proprio essere, riflettono, ognuna a suo modo, un raggio dell’infinita sapienza e bontà di Dio. Per questo l’uomo deve rispettare la bontà propria di ogni creatura, per evitare un uso disordinato delle cose»“.
Magari non sarà stato bello né particolarmente simpatico, ma sicuramente sarà stato utile da diversi punti di vista!
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in primo luogo utile a se stesso…
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Anche e soprattutto!
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Mi spiace per la bestiola ( pare che tu e mio marito siete fratelli d’elezione) , ma io son interessata solo alla storia che Veronica potrebbe svelare e che io, vivendo ormai in paese, posso intuire..
😀
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e figurati…
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