Di questa notte è il minuto

in cui l’estate è arrivata.

Io sul mio letto seduto

lei che bussava all’entrata.

 

Ho aperto la porta,

era ferma sulla soglia,

con la sua veste corta,

ed in mano una foglia.

 

D’acqua un bicchiere.

uno sguardo, un sorriso,

un secondo per bere,

una ruga sul viso.

 

“Non colgo più il momento,

il colore, la foggia,

ora ribolle il vento,

poco dopo, la pioggia”.

 

“Dove più i miei tramonti,

il profumo, la frutta?

Prosciugate le fonti

di una terra distrutta”.

 

Non sapevo che fare

se non legger fra le righe

un profondo dolore

a piegare le spighe.

 

E le ho preso le mani

nella notte che vola

“Aspettiamo domani,

non ti lascio da sola”.

 

 

 

16 pensieri su “00:34

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