Un lungo periodo di lontananza dalla mia terra e dalle persone che mi sono care. Un tempo apparentemente infinito in un luogo che fino a quel momento non ero stato capace di amare. Un sogno che arrivava, come spesso fanno i sogni, a darmi un fugace sollievo per poi riprecipitarmi nella realtà.

Da qui la poesia che segue.

Ho chiuso gli occhi in una notte triste

Nella stanza attorno: buio, polvere, cose viste.

Ma passa poco, sogno il mare,

Lo scoglio biancato dal sole,

L’odore della mia terra

Come nella serra, tanto tempo fa.

La strada è stretta

Ed io cammino piano, senza fretta.

Sento nel cuore come una fitta

Ma non più paura, non più dolore,

Serenità in me,

Gioia ad un tratto, senza un perché.

Il mare adesso mi riempie gli occhi

E le isole, i ponti, l’uomo dei balocchi.

Adesso, finalmente, la fortuna mi assiste…

Poi buio, polvere, cose viste.

7 pensieri su “Il sogno

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