Un lungo periodo di lontananza dalla mia terra e dalle persone che mi sono care. Un tempo apparentemente infinito in un luogo che fino a quel momento non ero stato capace di amare. Un sogno che arrivava, come spesso fanno i sogni, a darmi un fugace sollievo per poi riprecipitarmi nella realtà.
Da qui la poesia che segue.
Ho chiuso gli occhi in una notte triste
Nella stanza attorno: buio, polvere, cose viste.
Ma passa poco, sogno il mare,
Lo scoglio biancato dal sole,
L’odore della mia terra
Come nella serra, tanto tempo fa.
La strada è stretta
Ed io cammino piano, senza fretta.
Sento nel cuore come una fitta
Ma non più paura, non più dolore,
Serenità in me,
Gioia ad un tratto, senza un perché.
Il mare adesso mi riempie gli occhi
E le isole, i ponti, l’uomo dei balocchi.
Adesso, finalmente, la fortuna mi assiste…
Poi buio, polvere, cose viste.
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grazie
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Bellissima, davvero. E molto evocativa.
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grazie Arianna
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A te!
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Si apprezza di più ciò che non si ha a disposizione. Sempre così. Mannaggia!😊
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ci sono però cose che apprezziamo sempre (almeno per me è così) e che quando non ci sono ci mancano moltissimo.
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