Nel 2006 comincia per me una delle fasi più intense ed interessanti della mia vita. E’ da poco nato il mio Grande quando finalmente si sblocca con fatica un progetto che mi vedrà impegnato nei tre anni successivi.

Si tratta della realizzazione del Piano di Interpretazione delle 32 riserve naturali gestite dall’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana.

Sarebbe necessario a questo punto parlare un po’ di cosa è l’Interpretazione Ambientale (per maggiori informazioni è possibile collegarsi ai siti dell’Associazione INEA, del Consorzio Giona/Nexus o della Cooperativa Alternatura) ma credo che sia meglio rimandare la cosa ad un altro momento. Adesso mi sembra opportuno dire che si tratta di un metodo che ha come obiettivo quello di svelare i significati e i valori profondi contenuti nei nostri beni ambientali e culturali al fine di proporne una fruizione innovativa e di creare un vero legame affettivo fra questi e un pubblico sempre meno interessato a conoscerli e a rispettarli.

Il mio ruolo, assieme al mio amico Gianni, sarà quello del coordinamento scientifico.

Comincia un  meraviglioso e vorticoso giro all’interno di quelle che sono probabilmente le aree più belle e meglio conservate del patrimonio naturale siciliano, il tutto con al seguito un minuscolo essere umano (così minuscolo no per la verità visto che al tempo era un considerevole ciccione) che comincerà con lui a sei mesi e si concluderà quando ne avrà già tre.

Tutta una teoria di pannolini cambiati sotto le querce secolari della Valle del Sosio, di bagnetti fatti in grosse ciotole alle pendici dello Stromboli, di tramonti di sogno sui monoliti dell’Argimusco, di albe incantate fra i pantani di Vendicari.

Un lavoro anche complesso, capace di mettere a dura prova  anche un gruppo di esperti molto solido come il nostro. Un lavoro comunque meraviglioso che ha prodotto un piano che secondo me ancora oggi resta una vera e propria pietra miliare nel campo dell’interpretazione ambientale.

Uno dei primi impegni fu quello di interpretare (lo usammo anche come banco di prova per il nostro gruppo che era composto sostanzialmente da due gruppi di lavoro che si fondevano per la prima volta) una delle più belle e antiche aree protette della Sicilia: L’Oasi naturalistica di Vendicari, un lembo di terra, pantani e dune alla estrema punta a sud est della Sicilia.

Interpretare un luogo prevede che ad un certo punto del lavoro di analisi o di sintesi possa nascere una storia interpretativa. Non è un obbligo, non accade sempre, ma se la rete delle correlazioni comincia  a vibrare e gli interpreti stessi sono in grado di entrare in relazione profonda con il “luogo” allora la storia arriva quasi sempre. Si tratta di una storia che deve essere capace (nel modo che è affine all’uomo da quando probabilmente esiste su questo pianeta: il racconto) di raccogliere e sintetizzare in se lo spirito di un luogo e di trasmetterlo a chi a questo luogo ha deciso di avvicinarsi, senza però perdere nulla del rigore scientifico che l’interpretazione considera fondamentale per evitare di diventare “intrattenimento”.

Qualcosa allora vibrò, il nostro gruppo entrò in risonanza e quasi “una parola l’uno”, la storia nacque quasi come per magia. Non dimenticherò mai questo gruppo di persone affacciate sullo Ionio, davanti case Cittadella, che rideva per la gioia di “raccontarsi a vicenda” una storia antica e nuovissima che sarebbe stata in seguito molto raccontata.

La storia (che è il frutto di un lavoro comune) la trovate di seguito e la dedico con tutto il cuore al mio amico e “maestro” Mario Spatafora che a questo Piano ha creduto con tutto se stesso.

Storia interpretativa dell’Oasi Naturalistica di Vendicari

Questa è la storia di due Re, i cui antichi regni erano posti uno di fronte all’altro. Il primo si chiamava IBLEO,  Re dell’Altopiano, dei Monti e della Terra Ferma, l’altro era IONIO, Re del Mare Aperto, delle Onde, delle Correnti e Pesci; essi sempre si scrutavano e si invidiavano. Re IONIO, un giorno guardando una penisola sporgente pensa di portar via una parte di quella terra al Re IBLEO ed architetta un piano. Questa penisola è bella, Re Ionio inizia a circondarla, a carezzarla, ad avvolgerla lentamente con le sue acque fino a quando, in una notte di tempesta, riesce a rapirla ed a portarla a largo. Nasce così l’Isola di Vendicari, figlia di IBLEO che al risveglio, il giorno seguente, la vede e capisce che IONIO gliel’ha rapita. Re IBLEO colto dall’ira e dalla disperazione inizia a piangere, anche i suoi figli TELLARO, ANAPO e TELLESIMO piangono disperatamente, e cominciamo a preparare la vendetta anche con l’aiuto della bella figlia rapita che vuole ricongiungersi a loro.

Il Re IBLEO ed i suoi figli a poco a poco con il loro pianto disperato mandano contro Re IONIO un microscopico, ma poderoso esercito: la Sabbia. Re IONIO non si allarma, non ne comprende il pericolo anzi deride IBLEO e i suoi figli dicendo: “Che razza di esercito insulso mi inviate! E’ un affronto alla mia potenza… lo spazzo via e ve lo rimando indietro senza sforzo!” e così avviene. Per lunghi e lunghi anni IBLEO manda il suo esercito di granelli di sabbia e IONIO incurante lo respinge verso terra. IBLEO che è saggio, sa che sta lentamente preparando la rivincita, che non riporterà sua figlia a sé, ma che porterà via a IONIO una parte del suo mare. E così lentamente avviene. La sabbia che IONIO respinge verso terra crea uno sbarramento, le dune, che cattura parte delle acque che non possono più ricongiungersi a Re IONIO: nasce così il PANTANO. IONIO ora ha capito e tenta con un’ultima tempesta di distruggere la lingua di sabbia che lo separa dal figlio, ma IBLEO ha già inviato la seconda linea del suo esercito: innumerevoli semi di resistenti erbe, cespugli ed alberi, che con le radici hanno colonizzato la duna rendendola solida e forte per resistere alla furia di IONIO. La vendetta di IBLEO è compiuta, ma i due Re non si sono ancora resi conto che la cupidigia dell’uno e la sete di vendetta dell’altro li ha legati per sempre. IONIO ha in se la figlia di IBLEO ed IBLEO racchiude il figlio di IONIO. Preoccupati per i propri figli si chiedono: “chi si prenderà cura di loro?” .

La bella ISOLA osserva il PANTANO all’alba, ed il PANTANO scorge l’ISOLA al rosso del tramonto, e comprendono così che senza l’una non esisterebbe l’altro. Si innamorano. Iniziano a comunicare attraverso messaggeri. Sanno che non possono inviare animali che albergano sulla terra, IBLEO immediatamente si accorgerebbe della cosa; non possono utilizzare le creature  delle acque, non sfuggirebbero a IONIO. Scelgono allora messaggeri che non siano né di terra né di mare: miriadi di  uccelli che volano accolti con cura da PANTANO e da ISOLA. Volano a frotte, come granelli di sabbia e semi, ma non sono più un esercito guerriero ma bensì di pace che racconta ai Continenti, la storia d’amore che giorno dopo giorno lega PANTANO e ISOLA.

PANTANO ed ISOLA trovano finalmente il coraggio per svelare ai genitori il loro amore, tramato  dal volo degli uccelli, colorato di sabbia, acqua e cieli.  Passa il tempo e giungono gli UOMINI ad abitare quei luoghi, ed i due Re, ormai vecchi e stanchi per potersi prendere cura dei propri figli, si  accordano e  pensano che proprio gli UOMINI possano essere la soluzione.

IONIO accoglierà e ricompenserà il custode della figlia di IBLEO, il RAIS, il più esperto dei pescatori, che avrà l’esclusivo diritto di abitare sull’ISOLA e IBLEO accoglierà e ricompenserà il custode del figlio di IONIO, il SALINARO, il più esperto produttore di Sale, che avrà l’esclusivo diritto di abitare nel PANTANO.

I due RE accordano agli UOMINI una giusta ricompensa, al RAIS, IONIO  offre il pesce delle sue acque e al SALINARO, IBLEO offre l’abbondanza del sale, ma ad un patto, sia il RAIS che il SALINARO:  “possono prendere dal mare e dalla terra solo quanto gli è necessario per vivere, altrimenti il patto è infranto e l’ira dei due Re si abbatterà su di loro e sulla loro progenie”.

Il RAIS ed il SALINARO, sono uomini saggi e intendono rispettare il patto, ma essi rispondono anche delle azioni dei propri uomini, ed un giorno, i pescatori del RAIS, al passaggio di una grande quantità di tonni, avidamente, ne catturano ed uccidono molti di più di quanto gli necessita, e dopo averli massacrati e non potendoli mangiare e conservare tutti, li rigettano in mare.

Furioso IONIO punisce il RAIS per il patto infranto, non dandogli più pesce da pescare e cacciandolo dall’ISOLA. Il SALINARO essendo legato alla Tonnara ed al RAIS al quale fornisce il sale e dal quale riceve il pesce per nutrirsi, è costretto anch’egli ad andar via.

La bella ISOLA di VENDICARI ed il PANTANO rimangono così per lungo tempo senza custodi. Dopo molto tempo gli UOMINI, consapevoli del loro tradimento  e del fatto che senza la bellezza e la ricchezza di quei luoghi non possono vivere, ripropongono ai due RE un nuovo patto.

IONIO ed IBLEO accettano nuovamente il patto ma con “Riserva”, e dicono loro: “Voi dovete custodire i nostri figli, non soltanto dalle nostre reciproche vendette, ma soprattutto dovete proteggerli dagli UOMINI insensibili”.

Nasce così l’area protetta di Vendicari.

La ricompensa per gli UOMINI questa volta è ben più grande: Depositari della Memoria, hanno ancora la possibilità di conservare se stessi e di continuare a raccontare ai propri figli la meravigliosa storia di Vendicari, di come il vento, l’acqua e la terra si incontrano in delicati equilibri di dune, pantani, uomini ed uccelli.

 

9 pensieri su “Due Re

  1. Risalgono a quel periodo alcune delle foto più belle che possediamo. Ma ancor di più il ricordo di un percorso importante e le tracce che sono certa abbia lasciato sul nostro ragazzo, seppure tanto piccolo. L’allenamento del suo spirito di adattamento secondo me è cominciato proprio li’.

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  2. Sono stato a Vendicari qualche anno fa… E mi è rimasta nel cuore! Come del resto tutta la Sicilia che ho visitato…. È una bellissima storia, fa rimanere veramente incollati al racconto e mi ha riportato le immagini di quella natura selvaggia ed incontaminata che è Vendicari! Grazie per questo bellissimo racconto. Domani lo leggerò sicuramente a mia figlia!

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  3. Bellissimo post, veramente favoloso!!! Un bellissimo esempio di perfetto equilibrio fra uomo e natura, meraviglioso, un bacio grande ❤ ❤

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