Quaranta. Una cifra tonda amico mio. Purtroppo non quella della nostra età, ma quella dell’età della nostra amicizia.
Mi ricordo ancora della prima volta che ti ho visto in quella sagrestia. Sei cambiato? A me sembri sempre lo stesso. Sono cambiato? Se mi guardo allo specchio non mi riconosco, ma magari sei tu a riconoscermi ancora.
Ti ricordi quelle sere interminabili al telefono? E Siddharta, e Illusioni. Le cacce all’uomo per il quartiere. Il racconto di “Quintet” lungo la strada di San Vito Lo Capo, lungo più del film stesso.
I giorni alla Valle del Sosio, tornati io, Tu, Saro e Paolo dopo il campo estivo. Il pollo comprato ad un chiosco e mangiato con le mani, e il grasso che non voleva andare via dalle dita.
La notte prima di andare a Termini, la notte in cui sarebbe successo tutto, io, tu e Paolo. La perdita di ogni punto di riferimento, tutto in una notte, senza rete, come sempre io.
I libri letti sugli alberi e il nostro Signore degli Anelli. Le prime fidanzate, tu molto più “sperto” di me ma in fondo più ingenuo, più integro.
La mia ammirazione (e un po’ di invidia) per la tua capacità di chiedere agli altri, di porre loro domande, di farli sentire importanti perché tu sei sempre stato capace di ascoltare.
Quei 10 anni strani con te lontano e ogni volta che tornavi era come se non ti fossi mai allontanato. Una sera d’estate in giro per la città con te che spingevi la bicicletta.
E poi il tuo ritorno e il mio sempre essere altrove. Le poche ore che il tempo nuovo ci ha permesso di trascorrere ancora assieme, le tue parole che attivano sempre il mio cervello e lo spingono in luoghi meravigliosi e pericolosissimi.
Tu che dici di me che io sono più intelligente di te, e io che penso che non vale niente perché sono certo che tu sei infinitamente più “capace”.
In questa giorno dispari ti voglio fare gli auguri per questo compleanno dispari e dirti che fra tutti quelli che potevo conoscere sono felice di avere conosciuto te e di avere trascorso assieme, in una maniera o nell’altra, tutta questa vita che è meglio di niente.
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