Quando scrissi questa poesia seguivo i concerti de “Gli Amici della Musica”. Adesso non esistono più. Quando scrissi questa poesia leggevo “Comici spaventati guerrieri” di Stefano Benni. Non lo rileggo più da tanto tempo. Quando scrissi questa poesia mia sorella era per me fonte di preoccupazioni. Continua ad esserlo anche adesso.

Questa poesia per celebrare il suo compleanno.

A Claudia

Vivere è come suonare l’oboe:

tiri il fiato e la gente ride.

Noi bambini a varare barchette

di carta di giornale

in fontane circolari

come i mari della nostra fantasia.

 

Loro Polifemi precisi,

decisi ad affondarle tutte,

a non lasciarne passare nemmeno una.

 

E davanti la cruna porranno la catena,

e oltre la pena nuovo dolore,

e con candore verranno a dirti

che è con te che sono,

a darti il dono che ti manca.

E stanca, un’altra volta sola,

aspetterai che venga la sera:

Povera “Comica Spaventata Guerriera”.

6 pensieri su “Oboe

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