Quasi tutte le “prime volte” sono belle. Il primo amore. Il primo bacio. La prima albicocca.
Il primo fiore che sboccia nello spazio mi sembra una di queste “prime volte”.
Mi piace immaginarlo, nell’immenso vuoto cosmico, protetto dal sottile guscio della stazione spaziale e dall’amore di un uomo (l’astronauta Scott Kelly la cui incongruente fisiognomica rende la storia ancora più interessante) al quale è stato concesso addirittura di contravvenire alle procedure e di agire in autonomia, pur di salvare la vita alla pianta che sembrava in pericolo.
In questi giorni in cui sugli schermi dei nostri cinema viene proposta una versione rivisitata del Piccolo Principe, il collegamento con la sua Rosa protetta dalla campana di vetro è inevitabile.
La vita è meglio di niente.
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