Non è davvero necessario essere un abile meteorologo dotato di straordinarie tecnologie per capire l’assoluta follia climatica che ci troviamo a fronteggiare. E’ sufficiente avere avuto negli ultimi 20 anni una di queste minuscole centraline da euro 20 sul comodino accanto al letto.
Tanto per intenderci questo tipo di centralina funziona attraverso un minuscolo processore che pone in relazione i dati di temperatura, umidità relativa e pressione atmosferica che vengono rilevati da alcuni sensori interni alla centralina stessa. Grazie all’incrocio di questi dati il processore produce una sorta di “previsioni” che funziona più o meno così:
- sole: bel tempo
- sole con nuvoletta: bello ma con qualche nuvola
- nuvola: nuvoloso
- nuvola con pioggia: pioggia.
In più ci mette accanto una freccia per la tendenza: se la freccia è diritta vuol dire che il tempo si manterrà a lungo stabile, se va verso l’alto vuol dire che migliorerà rapidamente, se va verso il basso vuol dire il contrario.
Fino a qualche anno fa le cose procedevano regolarmente e secondo tempi accettabili.
Quando 15 anni fa andai per la prima volta in Tanzania (clima tropicale con andamento monsonico) e fui li nel periodo così detto delle grandi piogge (fra dicembre e febbraio dell’anno successivo) portai con me la centralina.
Quelli che in Italia erano fenomeni che si esprimevano nell’arco di più giorni (oggi piove, domani pure, dopodomani spunta un po’ di sole…) in Tanzania erano tutti concentrati nell’arco di poche ore (dalle 8 alle 12 bel tempo, dalle 12 alle 14 cominciano ad accumularsi nuvole, alle 14 parte il diluvio universale che dura fino alle 16, alle 16 improvvisamente sole che spacca le pietre) e la centralina li rilevava con la stessa rapida alternanza.
Bene, quello che ho descritto per la Tanzania è quello che da qualche mese a questa parte accade anche qui da noi. Eccovi la sequenza di ieri:
- ore 8: sole
- ore 12: nuvola con pioggia con freccia della tendenza che punta preoccupantemente verso il basso
- ore 15: sole con nuvoletta
- ore 16: sole.
Vi garantisco che non è la mia centralina che non funziona più dopo lunga ed onorata carriera ma si tratta proprio di un clima impazzito.
E allora invece di parlare di “bombe d’acqua” e “giornalistate” simili perchè non lo diciamo che il sistema anticiclonico del mediterraneo è completamente saltato è che quelle che prima chiamavamo perturbazioni adesso faremmo bene a chiamarle cicloni (cosa che sarebbe anche più coerente con gli effetti prodotti)?